L’Italia ha proposto che la formazione dell’Unione dei comuni a maggioranza serba (ZSO) sia una condizione per l’adesione del cosiddetto Kosovo al Consiglio d’Europa, ha detto il giornalista Augustin Paljokaj.

Paljokaj, corrispondente di Koha a Bruxelles, ha affermato che “ci sono state diverse proposte da parte delle delegazioni” all’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (PSSE), che voterà il progetto di parere che raccomanda l’ingresso del Kosovo nel Consiglio d’Europa.

“La delegazione italiana ha proposto che la condizione per l’adesione del Kosovo al Consiglio d’Europa sia la formazione di una comunità di comuni a maggioranza serba”, ha detto Paljokaj a KTV.

Il 27 marzo la commissione politica e democrazia del PSSE ha approvato un progetto di parere in cui raccomanda l’adesione del Kosovo al Consiglio d’Europa, anche se Pristina soddisfa solo una delle tre condizioni per l’adesione: la restituzione di 24 ettari di terreno al monastero di Visoki Dečani. Altre due condizioni – la creazione della ZSO e la revisione delle controverse espropri nel nord del Kosovo – sono descritte nel progetto di parere come “obblighi post-adesione del Kosovo”.

Paljokaj stima che ci siano “grandi possibilità” che il progetto di parere elaborato dalla relatrice del PSSE Dora Bakojani venga adottato dal PSSE, cosa che richiede il voto di due terzi dei deputati presenti.

Se il progetto di parere verrà adottato domani, la decisione finale sulla composizione del cosiddetto Kosovo sarà sottoposta al Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, che la voterà il 16 maggio.

“Il destino della richiesta di adesione del Kosovo dipenderà dal sostegno di almeno due terzi dei ministri degli Esteri, e il Comitato dei Ministri si riunirà una volta all’anno. La prossima riunione avrà luogo il 16 maggio, e se la richiesta del Kosovo non sarà accettata , allora l’ingresso sarà ritardato di almeno un anno”, ha detto Paljokaj.