Edinson Cavani È stato protagonista di uno di quei gol che restano impressi per sempre nella memoria dei tifosi. Non solo perché contro il River è diventata una superclassica e un match a eliminazione direttama perché è così Ciò significava la fine finale della partita per quella che alla fine fu una vittoria per 3-2 per il Boca.
E, naturalmente, tale obiettivo viene gridato in ogni lingua. E quella diventata virale nelle ultime ore è stata proprio la storia del gol dell’uruguaiano, ma in italiano. Con risorse di lusso come “il Matador” e “Il pallone sempre alle 22”, il narratore ha conquistato i fan e il video ha guadagnato rapidamente like sui social network.
Cavani ha una lunga carriera nel calcio italiano, con tappe notevoli nel Palermo, dove ha segnato 37 gol in 117 partite, e il Napoli, altro club che ha anche – moltissimo – apprezzato le reti dell’attaccante (104 in 138 partite). Senza dubbio, anche il secondo gol del Boca è stato gridato forte e chiaro oltreoceano.
Cavani: da “abbiamo vinto giocando a calcio” a “gli Xeneize sono orgogliosi”
È già deciso Edinson Cavani non è venuto al Boca per perdere tempo. Questo è quello che si è proposto dopo la fine del 2023 durante la quale ha lasciato qualche dubbio sulla sua validità di cannoniere letale. Qualcosa di ciò che portava come antecedenti più recenti del suo recente soggiorno in Europa, che già cominciava a infastidirlo per la sua caratteristica di combattente instancabile. E – dalla serie di gol – ha cominciato a stravolgere un destino che, con il gol al River, è diventato decisamente un regalo geniale.
Perché se al Matador mancava qualcosa, era la foto del suo gol più desiderato, quello che il VAR gli aveva negato l’anno scorso e che era venuto a prendere a Córdoba, sicuro di poter vincere questo grande premio . Lo fa al 62′, segnando di testa un bel cross di Kevin Zenón a terra per il 2-1, che cambia la storia. che – come il suo ciclo al Boca, come diverse partite di questa squadra di Diego Martínez – non era iniziato affatto bene.
“Abbiamo vinto giocando a calcio. A volte si può dire che al Boca queste cose passano in secondo piano, ma oggi abbiamo vinto segnando e giocando un buon calcio. Siamo felici. Adesso preparatevi a quello che verrà, che sarà difficile e noi prepareremo tutto per continuare”, ha commentato l’attaccante, esultante ma allo stesso tempo misurato dopo il trionfo di Córdoba.
Per il resto del pomeriggio Edi rimase come sempre. Il nuovo leader di questo Boca, il capitano senza nastro. Quello che sabato è rimasto l’ultimo tra tutti i suoi compagni a firmare autografi e a scattare foto con i tifosi. Ma anche colui che dirige tutti in campo, ordina l’attacco e accompagna ogni gioco con il suo fiuto devastante.
È stato vicino in una partita che non riusciva a definire nel primo tempo, ha concesso una punizione da pochi centimetri dall’area a Zenón e – pochi minuti prima del gol – Ha realizzato un cross di prima classe di Lautaro Blanco e se lo avesse collegato bene sarebbe stato il gol dell’anno.
“È un sogno, un desiderio più di ogni altra cosa. I desideri sono ciò che mi fanno sentire dentro. Volevo venire in questo club. Poter giocare con i nostri giocatori e con quelli dell’altra squadra è un sogno. Tutto il popolo di Xeneize è felice e orgoglioso di questa squadra”, ha detto l’attaccante uruguaiano e ha analizzato la partita: “Abbiamo sofferto nel primo tempo, gli spazi sono diventati molto grandi. Ma nessuno ha gettato la spugna, sapevamo che potevamo cambiare la situazione. “Abbiamo segnato proprio nel momento chiave e siamo entrati nel secondo tempo a denti stretti”.
L’uruguaiano ha il vento in poppa
Ha già segnato nove gol quest’anno, tutti nelle ultime nove partite giocate. Il decimo countdown è stato – appunto – quello che si è giocato il 25 febbraio al Monumental. Quel pomeriggio, Boca Ha ribaltato lo 0-1 chiudendo in pareggio e consentendo al nuovo allenatore di portare avanti il suo lavoro senza intoppi.
Quel giorno chiesero a Martínez se Cavani non stesse trovando la strada. L’allenatore ha risposto categoricamente che la mancanza di gol era solo una circostanza. E scivolò senza essere così esplicito che quando arrivò il primo, quelli davanti lo tennero stretto.
È così che è successo. Arriva il primo e il Matador non si ferma. Insaziabile, ce l’ha già messa in tre classiche (prima del Racing e della San Lorenzo) e adesso ha realizzato quello che tutti aspettavano. E va oltre.
“Guru del cibo. Tipico evangelista dell’alcol. Esperto di musica. Aspirante sostenitore di Internet.”