Il calcio italiano non potrebbe avere un campione quest’anno se la Serie A venisse nuovamente interrotta dal coronavirus.
Lunedì la Federazione italiana ha approvato la disputa di un campionato o l’uso di algoritmi se la stagione non può essere completata.
La proposta è stata approvata all’unanimità ed è stata sostenuta dal presidente della federazione Gabriele Gravina. Tre club della prima divisione, ovvero la Serie A, sospesa il 9 marzo, non hanno partecipato al voto. Se non ci fossero nuovi sviluppi, riprenderebbe il 20 giugno e terminerebbe il 2 agosto.
La lega sarebbe la definizione preferita se il torneo non potesse essere completato. Gli algoritmi verrebbero utilizzati solo per ragioni di forza maggiore, come partite non giocabili o una recrudescenza del virus.
Se si utilizzano gli algoritmi, non ci sarà nessun campione a meno che il titolo non sia già matematicamente assicurato alla fine dell’azione.
Il punteggio finale di ciascuna squadra viene calcolato dalla media dei punti delle partite in casa e in trasferta, moltiplicata per il numero delle partite rimanenti, in trasferta e in casa, a cui vengono aggiunti i punti già conquistati.
Se il torneo non potrà riprendere entro il 20 giugno, la federazione avrà tempo fino al 10 luglio per decidere quando giocare nuovamente. E dovrà concludersi al più tardi il 20 agosto.
Rimangono 12 date da giocare, più quattro partite in sospeso al 25° appuntamento.
La Juventus, che punta al nono scudetto consecutivo, è in testa alla classifica con un punto di vantaggio sulla Lazio e nove punti di vantaggio sull’Inter, terza, che ha una partita in meno.
Riprenderanno solo la Serie A e la Serie B. Anche in questa stagione non ci sarà più il calcio femminile, è stato deciso lunedì.
La federazione ha stabilito che le date dei trasferimenti andranno dal 1 settembre al 5 ottobre.
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