Il governo italiano, guidato da Giorgia Meloni, ha proposto una riforma dell’istruzione che ha suscitato polemiche a causa di alcune delle sue misure più importanti. Tra queste l’introduzione di classi di recupero separate per gli studenti stranieri e l’imposizione di multe fino a 10.000 euro agli studenti che attaccano insegnanti o personale scolastico.

Una delle misure più controverse è la proposta del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, della Lega di estrema destra, di creare classi di sostegno e rinforzo per gli studenti stranieri che non parlano bene l’italiano. Questa iniziativa ha suscitato accuse di “razzismo” da parte dell’Unione degli studenti (UdS), che denuncia che potrebbe portare alla segregazione nelle scuole.

Secondo l’unione studentesca, il piano del ministro Valditara prevede di organizzare un esame di italiano per tutti gli studenti stranieri, e chi non otterrà buoni risultati verrà assegnato a classi separate per lo studio della lingua e delle altre materie. L’UdS ritiene che questa proposta sia “estremamente razzista” e potrebbe trasformare le scuole in luoghi di segregazione.

Da parte sua, Valditara ha difeso il suo progetto, affermando che mira a garantire la piena integrazione di tutti gli studenti, senza creare ghetti, e che si ispira alle migliori esperienze europee. Oltre a questa misura, la proposta del governo italiano prevede l’imposizione di multe comprese tra 500 e 10.000 euro per gli studenti che attaccano insegnanti, direttori o personale amministrativo delle scuole.

Valditara ha sottolineato l’importanza di garantire la sicurezza del personale scolastico e ha festeggiato l’approvazione definitiva del disegno di legge in Senato. Tuttavia, queste misure hanno suscitato un intenso dibattito in Italia, con opinioni discordanti sulla loro efficacia e sulle loro implicazioni per l’istruzione e la convivenza a scuola.

Con informazioni dell’EFE.