Tremila serbi fanno causa alla Nato

Vengono risarciti per le conseguenze dell’uso di munizioni all’uranio impoverito negli attentati del 1999 in Serbia, Kosovo e Metohija, ha affermato B92, aggiungendo che molti di loro soffrono di cancro.

Diverse cause simili sono state intentate lo scorso gennaio e, sebbene tutti i documenti pertinenti siano stati tradotti in inglese, l’Alleanza deve ancora rispondere, secondo B92.

L’avvocato Srdjan Aleksič, che rappresenta il nuovo gruppo, si è affidato al verdetto di un tribunale italiano nella stesura delle cause. Concesse risarcimenti a circa 250 soldati italiani che, a seguito dell’uso di munizioni all’uranio impoverito, svilupparono diverse malattie gravi e, in molti casi, mortali.

I 3.000 serbi che hanno citato in giudizio la NATO non sono solo membri dell’esercito serbo, ma anche civili serbi. Molti di loro soffrono di tumori molto specifici e i test hanno dimostrato che nel sangue sono presenti metalli pesanti.

Bombe all’uranio impoverito, che ne aumentano la penetrazione, sono state dispiegate nell’ex Jugoslavia nel 1999 dagli eserciti americano e britannico. Secondo i medici locali, l’incidenza del cancro è aumentata del 200% in alcune aree del Kosovo nel prossimo decennio.

L’uranio impoverito ha anche danneggiato la NATO

Anche soldati provenienti da Italia, Francia, Paesi Bassi, Spagna, Belgio e Portogallo hanno avuto problemi di salute a seguito del contatto con l’uranio impoverito. Per loro è stato usato il termine sindrome balcanica.

L’esercito americano ha anche utilizzato le munizioni su larga scala contro l’Iraq durante la Guerra del Golfo del 1991.

Non meno di 2.500 vittime, secondo Belgrado
L’uso di munizioni all’uranio impoverito faceva parte dell’operazione Allied Force, che durò dal 24 marzo al 10 giugno 1999 e faceva parte della guerra in Kosovo.
L’operazione mirava a porre fine alla violenza e alla repressione contro gli albanesi del Kosovo, consentendo la consegna di aiuti umanitari e stabilendo lo status del Kosovo sulla base degli accordi di Rambouillet.
Oltre ai miliardi di dollari di danni alla proprietà, circa 2.500 persone nell’ex Jugoslavia hanno perso la vita a Belgrado.

Arduino Genovesi

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