La Serie A femminile diventa professionista dal 1 luglio

Non potrebbe” rintracciare Lo afferma Gabriele Gravina, Presidente della Federcalcio italiana (FIGC). La Serie A femminile sarà professionistica a partire dalla stagione 2022/2023, ovvero dal 1 aprileah prossimo luglio.

fase di transizione

Tale evoluzione è stata approvata martedì 26 aprile dal Consiglio Federale FIGC, che riconosce l’introduzione del professionismo nel calcio femminile. Come in Spagna, il calcio diventa il primo sport ad avere un campionato professionistico femminile.

Questa decisione non sorprende, ma il proseguimento di una transizione iniziata quasi due anni fa, quando la FA italiana ha deciso il 25 giugno 2020 di passare al professionismo per la stagione 2022/2023. Tale elezione è stata preceduta e accompagnata da modifiche legislative, nonché dal sostegno dello Stato italiano alla riforma di un mondo sportivo in cui il professionismo fino a quel momento aveva prevalso esclusivamente nelle competizioni maschili (calcio, basket, ciclismo, ecc.). ).

Possiamo anche tornare indietro nel tempo, al 2015, quando i giocatori di Serie A minacciarono di scioperare a inizio stagione. I requisiti erano allora più modesti (rafforzamento della disciplina, mobilità dei giocatori, ecc.), ma la richiesta di professionalizzazione era già in mente.

Dal punto di vista dei giocatori, la loro azione ha contribuito a cambiare le linee del processo attualmente in corso in Italia. Un altro mattone dell’edificio è l’obbligo per i club che giocano in Serie A e Serie B di avere una sezione femminile.

Una Serie A più stabile?

In questo contesto, non è un caso che club come Fiorentina (2015), Juventus (2017), Milan o AS Roma (2018) siano stati inseriti nella Serie A femminile. Per ognuna di queste squadre la promozione in élite è stata ottenuta acquistando i titoli sportivi dei club esistenti, che hanno quindi ceduto il posto in Serie A ai nuovi arrivati.

Questo processo di professionalizzazione avverrà quindi dal 1°ah Luglio, con nuovi contratti per giocatori e personale tecnico, volti a offrire una migliore remunerazione ma anche a portare nuovi diritti e nuove tutele equivalenti a quelle di cui godono i lavoratori in Italia. Una sfida per tanti club, con la sfida di garantire sostenibilità e stabilità finanziaria.

Uno sguardo al record di Serie A mostra che i successi passati non garantiscono una presenza fissa nella massima serie. Delle sette squadre che hanno vinto lo scudetto dal 2000, solo tre sono attualmente in Serie A (Juventus, Fiorentina, Verona). Se il Brescia, campione del 2014 e 2016 (e che aveva ceduto i diritti sportivi al Milan), sembra sul punto di tornare nell’élite, il Verona, cinque volte campione, è garantito per la retrocessione in Serie B.

Risultati (già) all’appuntamento

A questa professionalizzazione della Serie A si accompagna anche una rinascita del calcio femminile italiano, come dimostra la qualificazione della Squadra Azzura ai Mondiali 2019 in Francia, vent’anni dopo l’ultima partita dell’Italia ai Mondiali. Le giocatrici di Milena Bertolini hanno raggiunto i quarti di finale del torneo e ora possono qualificarsi per l’edizione 2023.

Tra i club italiani, la Juventus ora porta la torcia con la sua buona corsa in questa stagione sulla scena europea, ma anche un record di presenze per una partita di Serie A. 39.027 spettatori erano presenti allo Juventus Stadium il 24 marzo 2019 per assistere alla vittoria delle bianconere contro la Fiorentina.

Come i campionati spagnolo e inglese, la Serie A italiana punta sulla professionalità. Una tendenza fondamentale che attende ora di dispiegare il suo impatto, in particolare in termini di come influenzerà lo sviluppo della disciplina nel continente europeo.

Foto: AS Roma

Arduino Genovesi

"Tipico comunicatore. Appassionato di Twitter esasperante e umile. Amante degli zombi. Fanatico del web sottilmente affascinante. Giocatore. Appassionato di birra professionista."