“Milano” che schifo! Come il governo italiano ha abbreviato il nome della nuova Alfa Romeo quando è stata presentata

Potrebbe essere successo di nuovo? Non ricordo. E questo perché i battesimi delle case automobilistiche vengono esaminati attentamente per precisione, coerenza e qualsiasi altra cosa che possa danneggiare il funzionamento di un modello. Solo che in questo caso l’Alfa Romeo, nonostante sia un’azienda italiana, nonostante abbia la sede fisica a Milano, nonostante sembri compatibile almeno a livello nazionale con le sue origini storiche, ha un po’ sbagliato i calcoli. La vicenda è avvenuta a pochi giorni dal debutto del piccolo Suv della casa milanese.

Sebbene l’Alfa Romeo ritenga che tutte le procedure di denominazione richieste siano state seguite per la nuova MilanoLa logica dietro la decisione è che il nuovo modello sarà prodotto in Polonia, il che viola una legge che vieta la vendita di prodotti con nomi di origine italiana ma non realizzati in Italia.

Nonostante l’Alfa sia ancora convinta di essere dalla sua parte, l’azienda ha deciso di cambiare nome al “Milano” “nello spirito di favorire la comprensione reciproca”. Quindi “Milano” venne chiuso in anticipo e fu scelto “Junior”, soprannome che non solo era uno dei tanti espressi dal pubblico, ma alludeva anche a questo omonimo. meraviglioso coupé dal passato storico a partire dagli anni ’60.

L’amministratore delegato dell’Alfa Romeo, Jean-Philippe Imbarrato, ha dichiarato in una nota: “Abbiamo deciso di cambiare nome, anche se sappiamo di non essere obbligati a farlo, perché vogliamo mantenere la sensazione positiva che i nostri prodotti hanno già suscitato da sempre”. e di evitare qualsiasi tipo Conflitto. L’attenzione che la nostra nuova auto ha ricevuto negli ultimi giorni è stata davvero entusiasmante poiché abbiamo avuto un numero senza precedenti di visite al configuratore online, con conseguente inattività del sito web per alcune ore”.

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Giacinta Lettiere

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