Nuova fregata italiana FREMM EVO: quanto sarà buona e quanto costerà

Il design delle fregate FREMM, italiane, francesi e nella loro versione “grande” americana come Constellation, può ormai essere descritto come dei classici, poiché hanno ricevuto anche grandi ordini e sono in continua evoluzione. In Italia si comincia ora a vedere la sua nuova configurazione FREMM Evo, dove pochi giorni fa la Commissione Difesa del Parlamento italiano ha approvato l’ordine per due di queste navi.

L’Italia ha già 8 FREMM, presto ne riceverà altre due, Spartaco Schergat ed Emilio Bianchi, per arrivare a 10, quindi con i prossimi due, configurazione EVO ne avrà un totale di 12, rendendolo il più grande utente del suo genere al mondo. Ma è solo per un po’, poiché gli Stati Uniti hanno annunciato la propria intenzione di procurarsi 20 fregate Constellation in due lotti da 10 ciascuna, con le prime quattro navi che hanno anche ricevuto l’approvazione del finanziamento. L’Italia avrebbe però già 10 FREMM, ma ricordiamo che nel 2020 ne ha vendute “straordinariamente” 2 all’Egitto.

Cosa succederà adesso? FREMM EVO? Il suo sviluppo, secondo le prime informazioni, è previsto in più località, il che significa che la barca sarà rinnovata quasi completamente, ovviamente sotto la supervisione dei cantieri Fincantieri e Leonardo hanno la responsabilità primaria dell’elettronica e dei sottosistemi:

Innanzitutto, cambia il radar principale, con la posizione della Kronos Grand Naval rotante catturata dal nuovo pannello fisso. Crono Doppio nastro, 4 lati, con un doppio pannello su ciascun lato poiché trasmette su 2 bande, X e C, apparentemente su un nuovo palo centrale. In sostanza, il produttore Leonardo descrive il radar come doppio Crono Quadruplo nella banda C (con capacità di rilevamento antibalistico ora richieste anche per le navi delle dimensioni di una fregata) e il Crono Stella di fuoco nel . La portata dichiarata è di 300 chilometri, ma data la capacità di rilevamento iniziale è probabile che sia ancora maggiore.

Immagine dell’albero maestro con il radar Kronos Dual Band su una fregata italiana PPA.

Il software della nave prenderà il posto della prossima versione del sistema di gestione della battaglia Atena, n SADOC 4, che ha già trovato applicazione nelle fregate classe PPA della Marina Militare Italiana con tutti i suoi sottosviluppi. Lo stesso software sarà utilizzato in entrambe le fregate di difesa aerea di classe Horizon approvate per l’aggiornamento. Pertanto, la Marina Militare italiana persegue l’uniformità in questo ambito tra le sue unità principali.

Le navi avranno dei sensori dotati di sonar CAPTA 4così come il sonar e la telecamera giorno/notte PRIMO con la capacità di mirare e controllare le armi, mentre il sistema di guerra elettronica sarà la sua versione finale Zeus dell’Electronicapresumibilmente lo stesso che riceveranno gli Horizons aggiornati.

La nave ora dispone di armi missilistiche ha fino a 32 lanciatori. Non è chiaro se si tratterà esclusivamente di missili Aster di tipo A50, ma molto probabilmente saranno 16 per Aster, più 16 missili da crociera a lungo raggio di tipo A70 con una gittata di 1.000 km Futuro Crociera/ASW, sviluppato da MBDA. Ad Aster avremo la loro ultima versione, suo B1 NT con capacità antibalistiche, che è ora nelle fasi finali di sviluppo. Naturalmente non mancheranno i razzi terrestri Teseo, ma anche quelli nella loro nuova configurazione, il tSaggio EVO (Mk2/E) con doppi sensori, radar e ottica, capacità di manovre finali e cambi di rotta intermedi e un’autonomia di circa 200 km.

Il nono FREMM italiano, Spartaco Schergat, nelle fasi finali del montaggio

Il cannone principale sarà il Il suo calibro 127 mm/62 Leonardo Utilizzo di munizioni guidate vulcanomentre al posteriore lo sarà 76 millimetri della stessa azienda, con sistema e munizioni STRALES FRECCIA (diretto) per la difesa del punto. I cannoni secondari saranno due torrette Pesce leone 30 da Leonardo con la capacità di utilizzare munizioni a frammentazione/esplosione aerea per contrastare meglio le minacce aeree. Questi hanno una portata di 3,5 chilometri, una cadenza di fuoco fino a 200 colpi al minuto (con una scorta di 200 colpi), un angolo di fuoco da -20 gradi a +70 (coprendo bersagli di superficie e aerei) e un peso senza munizioni 1.450 kg. Della stessa e moderna famiglia di torrette, la Marina greca ha scelto il Lionfish 20 per le fregate FDI HN, anche se a nostro avviso sarebbe più adatta la versione con cannone da 30 mm in quanto può trasportare munizioni aviotrasportate.

La nave, ovviamente, avrà un pacchetto completo di contromisure attive e lanciamissili esca ODLS-20 oltre che per i siluri, i lanciasiluri, mentre l’hangar per elicotteri offrirà spazio due NH-90 per quanto riguarda i senza pilota. Inoltre, vengono apportati miglioramenti individuali a vari sistemi meccanici, elettrici, di raffreddamento e di altro tipo per integrare nuove tecnologie e sviluppi.

Vale la pena sottolineare a questo punto che la Marina Militare italiana aveva originariamente ordinato le proprie FREMM in due configurazioni, una “General Duty” a 4 imbarcazioni e una “Antisommergibile”, anch’essa con 4 imbarcazioni. La distinzione aveva differenze nell’equipaggiamento, ad esempio la difesa antisommergibile aveva 4 missili MILAS specifici per attaccare i sottomarini, mentre il cannone anteriore era un cannone da 76 mm. Tuttavia, per le ultime due barche 9 e 10, questa distinzione è stata abbandonata e ora condividono una comune configurazione “integrata”. e gli EVO seguiranno la stessa logica.

I costi adesso:

Continuare Difesa navale

Giacinta Lettiere

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