Perché l’Italia non sarà mai esente dai terremoti

Sette anni dopo il mortale terremoto che rase al suolo L’Aquila, l’Italia rivive l’orrore di Encelado, questa volta con il terremoto del 6 Richter che scosse i villaggi del centro del Paese.

A rischio terremoto sono anche gli abitanti degli Appennini, che costituiscono la spina dorsale del Paese.

Dal punto di vista geologico, l’Italia intera è in imbarazzo: come la Grecia, il paese vicino si trova nella zona in cui la placca continentale africana si scontra con la placca continentale eurasiatica e sprofonda al di sotto di essa ad una velocità di tre centimetri all’anno.

Questo movimento creò anche le Alpi e gli Appennini.

Ma se si guarda più da vicino, i dettagli geologici diventano più complessi: nell’Italia occidentale, il Mar Tirreno si sta letteralmente espandendo e crescendo trascinato dal flusso di magma sottostante. E questa espansione del Mar Tirreno esercita forze che si espandono lungo tutto l’Appennino di 3 millimetri all’anno.

“Processo di collasso gravitazionale”

La situazione è complicata dai processi geologici che si verificano dall’altra parte del Paese, nel Mare Adriatico. In questa regione, la crosta terrestre ruota in senso antiorario, esercitando forze che influenzano le faglie sismiche nell’entroterra.

“Anche gli Appennini sono molto alti. “La crosta è molto spessa ed è in atto un processo di collasso gravitazionale”, ha affermato il dott. Lo ha detto alla BBC Richard Walters dell’Università di Durham nel Regno Unito.

“I terremoti sono così distruttivi perché si verificano in modo così superficiale nella crosta”, aggiunge il Dr. Laura Gregory dell’Università di Leeds, che studia la geologia dell’Italia centrale.

“Ci sono alcuni difetti davvero piccoli, ma poiché sono così superficiali, lo scuotimento proprio sopra l’epicentro è drammatico”, dice.

Come aggiunge il collega John Elliott di Leeds, nel caso del terremoto dell’Aquila del 2009, gli spostamenti della superficie terrestre sono stati piccoli, circa 10 cm, rendendo difficile per i sismologi identificare la faglia da cui ha avuto origine il terremoto.

Giacinta Lettiere

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