Italia: nuovi dati scioccanti sull’infanticidio

Come “Medea moderna” descrivere i media in Italia Martina Pati, 23 anni, che ha ucciso la figlia Elena di sette anni fuori Catania.

La sfortunata bambina è stata uccisa ieri pomeriggio (13/06/2022) e il suo corpo è stato ritrovato in un campo a poche centinaia di metri dall’abitazione della famiglia Pati dopo la confessione del bambino killer. L’omicidio ha scosso l’Italia, che segue con il fiato sospeso il caso della madre che ha ucciso la figlia perché non sopportava la separazione.

Secondo i pubblici ministeri, la giovane madre potrebbe aver tolto la vita alla figlia per motivi legati alla crisi del loro rapporto coniugale: la coppia era sostanzialmente separata e, secondo testimoni, Elena aveva instaurato buoni rapporti con il nuovo compagno del padre.

Allo stesso tempo, però, la stampa italiana riporta che la donna sarà sottoposta a visita psichiatrica e così via non sembra aver pianificato questo atto inimmaginabile freddo e dettagliato.

“Pensiamo che non potesse sopportare l’idea che sua figlia iniziasse a legare con il nuovo partner di suo padre, anche a livello umano”, hanno detto gli investigatori.

In un primo momento il bambino killer aveva cercato di convincere i carabinieri che la piccola Elena era stata rapita dal SUV di famiglia da tre teppisti, ma non c’era assolutamente nessuna prova, e alla fine ha confessato.

Nel frattempo, fa scalpore il fatto che 480 bambini minorenni siano stati assassinati dai genitori in Italia negli ultimi due decenni. Sei infanticidi su dieci sono commessi da donne e la maggior parte delle vittime sono ragazzi.

Come riporta l’agenzia di stampa italiana Ansa, nella stragrande maggioranza dei casi, gli omicidi di minori sono dovuti a gravi problemi psicologici dei genitori e alle cattive relazioni tra la coppia.

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Giacinta Lettiere

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