Marcello Gandini, Morte di un padre (auto)mobile – Libération

Il designer italiano di auto sportive, al quale dobbiamo le carrozzerie futuristiche di molti modelli Lamborghini, Maserati e altri modelli Lancia degli anni ’70, è morto mercoledì all’età di 85 anni. A lui dobbiamo anche modelli più accessibili per Fiat, Renault e Citroën.

Ci sono piccole macchinine in miniatura da collezionare che non dimenticherai. E in particolare la Lamborghini Countach, in vivace monocromia, dalla silhouette spigolosa e futuristica, ma soprattutto con le porte Elytron (o a forbice) che non si aprono orizzontalmente, ma seguendo una linea obliqua. Questa vettura di lusso, prodotta in soli 2.000 esemplari tra il 1974 e il 1990, consolidò la reputazione della casa italiana, allora rivale della Ferrari. Ma è anche il simbolo dello spirito produttivo e avanguardista del suo antenato, scomparso mercoledì all’età di 85 anni: Marcello Gandini. Il designer automobilistico italiano, dipendente del carrozziere torinese Bertone, ha lasciato dietro di sé una moltitudine di sagome “spaziali” di corpi essenziali: molte Lamborghini, ma anche modelli di auto sportive degli anni ’60 e ’70 per Alfa Romeo, Maserati, Bugatti e Lancia, che ormai sono passati ai posteri.

“Quando chiedi a chi ti circonda qual è la modella più bella [XXe siècle]le risposte più comuni potrebbero essere le seguenti due: il Citroën DS o la Lamborghini Miura. “Ecco, il secondo è suo” spiega il quotidiano italiano sull’argomento la Repubblica nel suo omaggio al creatore industriale. Marcello Gandini, nato a Torino nel 1938, progettò nel 1966 questo modello in collaborazione con l’ingegnere Gian Paolo Dallara, in cui il motore centrale era insolitamente posizionato nella parte posteriore. Questa architettura innovativa è stata presentata al Salone di Ginevra dello stesso anno e rappresenta la prima grande realizzazione che non ha nemmeno 30 anni. Soprattutto, aggiunge un tocco di età alle supercar dell’epoca. Il resto scorre come l’acqua del Po in Piemonte: il designer, che non ha ancora questa parola per definire la sua attività, appassionato di meccanica fin da bambino, si impegna a progettare automobili dai tratti geometrici accattivanti e adatte anche all’Innovazione e supporto ad alte prestazioni. In breve, questi erano i sogni degli appassionati di auto color argento di allora. Si tratta di prototipi come l’Alfa Romeo Carabo, anticipatrice della Countach, del 1968; la Lancia Stratos, anch’essa carenata, del 1970; o la De Tomaso Pantera, prodotta in serie in diverse migliaia di esemplari a partire dai primi anni ’70 e che attirò il cinema e le celebrità di Hollywood.

Negli anni ’80 Marcello Gandini riconquistò la sua indipendenza. Fornisce ancora auto sportive, ma si distingue anche per le collaborazioni con produttori più affermati per disegnare la silhouette di famose city car: la Citroën BX nel 1982 o la Renault Super cinq, il bestseller degli anni ’80 in Francia, vendendo diversi milioni di esemplari. le unità sono diventate . Sempre somiglianze: forme sempre rivoluzionarie e tagli angolari. Altre realizzazioni di armi: il designer italiano firma le forme di camion (il Magnum per Renault nel 1990) o di elicotteri. Discreto fino alla morte, criticò tuttavia aspramente la nuova edizione moderna della Countach in occasione del 50° anniversario della famosa vettura sportiva e in particolare la sua mancanza di innovazione. Era il 2021. “Ho costruito la mia carriera […] Avevo un concetto unico: ogni nuovo modello su cui lavoravo doveva essere un’innovazione, una svolta, qualcosa di completamente diverso dal precedente. Il coraggio, la possibilità di creare un divario allontanandosi dal successo della vettura precedente e la sfida di non cedere alle abitudini sono stati al centro del mio lavoro. Gandini ha poi affermato, critica ad un’era dedicata al marketing. Va detto che non è stato né informato né consultato dalla Lamborghini riguardo al progetto.

Casimiro Napolitani

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