Veronika Lefrancois: Mattarella per la seconda volta – L’attuale presidente resta quello attuale, anche se non ha voluto candidarsi

Tuttavia, a differenza del Vaticano, il fumo del parlamento durante l’elezione del presidente è puramente metaforico.

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Al presidente in carica Sergio Mattarella è stato detto più volte prima delle elezioni che non stava considerando di candidarsi alla carica. Tuttavia, non ha potuto impedire agli elettori di inserire ripetutamente il suo nome nella scheda elettorale. E quando nessun candidato accettabile ha raggiunto la maggioranza richiesta dopo il settimo round, Mattarella ha convenuto che alla fine avrebbe accettato il secondo mandato.

Nessun’altra personalità è riuscita a federare i punti di vista dei rappresentanti della frammentata scena politica. La scelta popolare e incontrastata di Mattarella è stata quindi l’unica via d’uscita per tutti, anche se lui stesso ha sottolineato che due mandati presidenziali non dovrebbero diventare la regola nel Paese.

Berlusconi probabilmente non lo vedrà

Nonostante la costituzione italiana non lo escluda letteralmente, a Mattarella è stato eletto per la seconda volta un solo presidente, il predecessore di Mattarell Giorgio Napolitano, che si è dimesso due anni dopo la sua seconda elezione.

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Il mandato presidenziale in Italia è di sette anni, quindi se Mattarella completa il suo secondo mandato, alla fine avrà 87 anni. Tuttavia, è altamente probabile che il presidente seguirà le orme del suo predecessore e si dimetterà dopo le elezioni parlamentari del prossimo anno.

Molti italiani sono felici che questo status quo prolunghi la stabilità politica ed economica del Paese per almeno altri dieci mesi. Ed è un periodo relativamente lungo in Italia. Finora, questo equilibrio è stato reso possibile dall’attuale tandem di due autorevoli personalità alla guida dello Stato: il presidente Mattarella e il presidente del Consiglio Draghi.

L’abile leadership di Mario Draghi è alla base dell’ascesa senza precedenti del Paese nell’ultimo anno. La rivista britannica The Economist ha persino nominato l’Italia Paese dell’anno a dicembre. Questo è anche il motivo per cui i legislatori non erano favorevoli all’elezione alla presidenza di Mario Draghi, anche se il presidente del Consiglio non si sarebbe opposto. La maggior parte degli italiani ritiene che l’ex capo della Banca Europea gli sia più utile a capo del governo come garante di stabilità e prosperità. Draghi dovrà quindi attendere il ruolo rappresentativo del presidente, almeno fino alle prossime elezioni.

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Eppure è improbabile che il controverso Silvio Berlusconi realizzi quel sogno. Dopo una vigorosa campagna per ottenere i voti dei parlamentari di destra, l’ex primo ministro ha rinunciato prima dell’inizio del voto. Anche coloro che lo hanno sostenuto hanno dovuto riconoscere che il ruolo del presidente era quello di unire il Paese. E Berlusconi di certo non lo farebbe: il suo nome è associato a una serie di scandali.

Sergio Mattarella sta quindi facendo le valigie al Quirinale, e non in un nuovo appartamento che ha affittato a Roma, dove aveva programmato di godersi una tranquilla pensione.

L’autore è un pubblicista

Arduino Genovesi

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